La Corte di Cassazione, con ordinanza n.5370 del 21.02.2023, ha opportunamente chiarito la portata della rilevante sentenza n.3086/2022 emessa dagli ermellini a SS.UU., specificando da un lato che il consenso delle parti all’acquisizione di nuova documentazione è sempre necessario, dall’altro lato che il mancato rispetto dell’art.198 c.p.c. determina unicamente una nullità relativa della consulenza (da far valere alla prima occasione utile).
I giudici di Cassazione hanno inteso precisare che “il diritto spettante al cliente, a colui che gli succede a qualunque titolo o che subentra nell’amministrazione dei suoi beni, ad ottenere, a proprie spese, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, ivi compresi gli estratti conto, sancito dall’articolo 119, comma 4, t.u.b. (d.lgs. n. 385 del 1993), può essere esercitato in sede giudiziale attraverso l’istanza di cui all’articolo 210 c.p.c., in concorso dei presupposti previsti da tale disposizione, a condizione che detta documentazione sia stata precedentemente richiesta alla banca e quest’ultima, senza giustificazione, non abbia ottemperato”.

Corte di Cassazione, ordinanza n.5370 del 21.02.2023